Dal borgo di Santa Lucia nasce Parthenope

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Dal borgo di Santa Lucia nasce Parthenope

A Napoli c’è una via che anticamente era un borgo, quello dei luciani che si chiama Via Santa Lucia. È proprio qui che nasce la città di Napoli.

Il Borgo di Santa Lucia nasce con  Parthenope nel VII secolo a.C. sul Monte Echia, che si trova alle spalle di Via Santa Lucia con la collina di Pizzofalcone.  Dove noi oggi passeggiamo tra tanti edifici, alcuni anche sede delle istituzioni, come il Palazzo della Regione Campania, era un villaggio di pescatori.

Gli abitanti del Borgo di Santa Lucia, i luciani, si dedicavano alla pesca. Lungo la strada possiamo ammirare la Basilica di Santa Lucia a Mare, che risale al IX secolo.

I luciani si dedicavano alla vendita di ostriche, noti gli ostricari fisici di Santa Lucia con le loro bancarelle e le venditrici di acqua sulfurea, di cui erano famose le proprietà benefiche. L’acqua veniva venduta in anfore con due braccia, fatte di terracotta, erano dette mummare. Il lavoro di ostricaro era un lavoro molto faticoso, che veniva tramandato di padre in figlio.

Particolare del Pallonetto Borgo di Santa Lucia

Gli ostricari fisici, titolo d’onore, e Peppino Capezzuto, miglior pescatore di ostriche, era fornitore dei suoi prodotti al re Ferdinando II. Il popolo dei luciani viveva così, guadagnando con i prodotti pescati in mare, e le altre prelibatezze.

Il giorno di Santa Lucia si festeggia il 13 dicembre, solstizio d’inverno, martire uccisa nel 304. Le sue origini sono di Siracusa, perseguitata durante le persecuzioni dei Cristiani, sotto l’imperatore Diocleziano.

La storia narra, che, alla donna recatasi a Catania per pregare per la guarigione della mamma, apparve Sant’Agata, che le chiese di dedicare la sua vita ai poveri. Al rientro a casa trovò la madre guarita e iniziò ad aiutare i bisognosi.

Messa al rogo e torturata nel suo martirio, si dice che infine morì con un coltello infisso nella giugulare, non senza aver predetto a Diocleziano, la sua morte e la fine delle persecuzioni dei cristiani. Santa Lucia muore il 13 dicembre del 304.

Santa Lucia è protettrice degli occhi e viene rappresentata con gli occhi su un piatto e lo sguardo verso il cielo.

Dopo il risanamento del Borgo di Santa Lucia, il livello del mare fu sollevato con una colmata e fu aperto un tratto di strada inesistente prima, oggi Via Nazario Sauro. Molte persone non videro di buon occhio tutto ciò, ne parla anche la scrittrice Matilde Serao in un suo scritto dal titolo “Leggende napoletane”.

Il Borgo di Santa Lucia è molto importante per la storia di Napoli, perché Parthenope è nata qui, questo è il ventre di Napoli. Due secoli più tardi nacque Neapolis. A Parthenope si trasferì anche il generale romano Lucio Licinio Lucullo, che si fece costruire una sfarzosa villa di cui una parte dei resti è visibile sulla collina di Pizzofalcone.

Chiesa di Santa Maria della Catena

Giunti quasi alla fine di Via Santa Lucia, si può visitare la Chiesa di Santa Maria della Catena con le spoglie del generale Francesco Caracciolo e la zona del Pallonetto.

Il pallonetto di Santa Lucia è un insieme di stradine in salita, con gradinate e abitazioni. Ricordiamo che in questa zona è nato il cantante Massimo Ranieri, lo scrittore e regista Luciano De Crescenzo, e Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, attore famoso.

Una festa degna di nota è la Festa della Nzegna ( insegna)  in onore della Madonna della Catena. Si celebrava l’ultima domenica del mese di agosto, i luciani vestiti di rosso, arrivavano sulle loro barche che portavano una insegna colorata. Coloro che partecipano alla festa dovevano vestirsi come i Borboni, Ferdinando IV di Borbone e Carolina. Questa festa si è svolta fino all’inizio del 900.

La Chiesa di Santa Maria della Catena fu eretta nel 1576 in questo borgo di pescatori per ricordare la santa. Conserva al suo interno le spoglie dell’ammiraglio Francesco Caracciolo, ufficiale della Real Marina del Regno di Napoli. L’ammiraglio aderì alle idee repubblicane e combattè in nome di esse contro Ferdinando IV di Borbone e gli inglesi.

Proprio per questo il suo corpo fu gettato in mare dopo essere stato impiccato nel 1799 per volere del suo nemico Orazio Nelson e della sua amante, Lady Hamilton, consigliere del Re Borbone.

Gettato in mare con una zavorra ai piedi al largo di Castel dell’Ovo. Dopo dieci giorni il suo corpo riaffiorò a galla, proprio davanti all’imbarcazione di Ferdinando IV e di sua moglie, che rientravano da Palermo. Spaventato il sovrano ne fece recuperare il corpo, che oggi è conservato e visitabile, presso la Chiesa di Santa Maria della Catena.

In questa zona del Borgo di Santa Lucia hanno abitato anche diversi personaggi di spicco, tra cui ricordiamo l’architetto Lamont Young che costruì Villa Ebe sul monte Echia, proprio sulla collina di Pizzofalcone.

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