Palazzo Grifeo e Villa Ebe di Lamont Young

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Palazzo Grifeo e Villa Ebe di Lamont Young

Il Palazzo Grifeo o meglio il Castello Grifeo fu il primo palazzo in stile neogotico ideato dall’architetto, Lamont Young nel 1875.

L’architetto aveva solo 24 anni quando ideò questo piccolo castello medioevale, affidandolo alla famiglia Grifeo, il cui vero nome è Villa Curcio.

Questo piccolo castello è anche caratterizzato da una torre lesionata, ma la caratteristica della lesione è quella di essere falsa. La torre in tufo segue la moda delle false rovine gotiche dei primi anni del 700. Tutto ciò è affermato da Giancarlo Alisio in uno dei suoi libri scritti per descrivere l’architetto visionario Lamont Young.

Alisio afferma, «non vi era, a Napoli, una conoscenza diretta delle fabbriche sorte in Inghilterra, dove era presente una continuità costante di ispirazione dalle originarie forme gotiche» (Giancarlo Alisio, Lamont Young, Utopia E Realtà Nell’urbanistica Napoletana dell’Ottocento).

Questo Palazzo si può vedere dalla panoramica del Parco Virgiliano al Vomero.

La Villa Curcio è stata abitata anche dalla scrittrice Matilde Serao e da Edoardo Scarfoglio, amici dell’architetto Young.

Il figlio di Edoardo Scarfoglio, Paolo definì l’architetto il re dei Castelli in aria.

Altra dimora costruita da Lamont Young fu Villa Ebe sulla collina di Pizzofalcone sul Monte Echia. Sua moglie vi abitò fino al 1970, poi acquistata dal Comune di Napoli, è stata vandalizzata più volte ed oggi è completamente abbandonata.

 Al suo interno era notevole la scala elicoidale, andata distrutta dopo un incendio nel 2000. Oggi ne resta solo la parte metallica. Le promesse delle istituzioni al riguardo sono state tante, ma ad oggi nulla è stato fatto.

Lamont Young nacque a Napoli, suo padre era scozzese e sua madre indiana. La leggenda narra che sarebbe morto suicida nel 1929 nella sua dimora, Villa Ebe, dove il suo spirito si aggira ancora.

L’urbanista napoletano diede alla villa il nome della moglie, Ebe Cortazzi. Una parte della villa è stata distrutta dai bombardamenti.

Dinnanzi all’ingresso una targa che reca la scritta Lamont Young, 1851-1929, utopista, inventore, ingegnere di una Napoli moderna. Sulla targa un sole ed una luna.

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